Magazine

Eduardo De Filippo nei colori, nelle scene e nei ricordi di Bruno Garofalo

Condividi

In mostra dal 15 gennaio alla Fondazione Eduardo De Filippo di Napoli

A 40 anni dalla scomparsa del Maestro, lo scenografo e costumista napoletano ricorda il suo “Direttore”.

 

Napoli. Si intitola “I miei colori per Eduardo” la mostra con cui il regista e scenografo Bruno Garofalo, sodale collaboratore sia di Eduardo che di Luca De Filippo, rende omaggio al grande Maestro nell’anno in cui se ne celebra il 40 anniversario della morte (il 31 ottobre del 1984), ma anche i  70 anni della riapertura (il 22 gennaio del 1954) del suo teatro, il San Ferdinando di Napoli.

Promossa dalla Fondazione Eduardo De Filippo – presieduta da Tommaso De Filippo e diretta da Francesco Somma – la mostra è allestita nelle sale della sua sede al primo piano dello storico Palazzo Scarpetta in Via Vittoria Colonna a Napoli. Resterà aperta al pubblico e visitabile ad ingresso gratuito, dal 15 gennaio fino all’8 marzo 2024, dal lunedì al venerdì (ore 10 – 14, ma per gruppi organizzati sono possibili anche aperture straordinarie).  Un percorso espositivo, progettato e curato da Francesca Garofalo, che accoglie ricordi e testimonianze (in video e in voce) ma anche disegni, bozzetti, stampe, costumi e pezzi di scenografia, tra quelle che per 12 anni (dal 1967, quando entra a far parte della Compagnia “Il Teatro di Eduardo”) Bruno Garofalo ha realizzato per il Maestro.

“Questo percorso espositivo voluto da Tommaso De Filippo e reso possibile dalla Fondazione – sottolinea Bruno Garofalo – rappresenta per me un enorme riconoscimento,  non tanto delle mie performance artistiche, quanto della devozione con la quale ho affiancato un grande Maestro di Teatro e ancor più di vita”.

Un percorso che offre al pubblico il raro privilegio di entrare nel Teatro di Eduardo, accolto all’ingresso dalla ricostruzione del botteghino, tra locandine e manifesti dell’epoca ( “Na Santarella”, “Questi fantasmi!”, “Cani e gatti”, “Ogni anno punto e da capo” e “Sabato, domenica e Lunedi”, tra le altre)  in un allestimento che si avvale della collaborazione di Matteo Garofalo (per la parte tecnica), di Claudio Garofalo (per la realizzazione dei contributi video) e di Maria Procino storica e archivista conservatore nonché per anni curatrice dell’archivio Eduardo De Filippo (oggi conservato al Vieusseux di Firenze).

Dal botteghino si passa alla sala centrale che, oltre alle due installazioni video in cui si riproducono in loop frammenti di interviste (da Tommaso Bianco ad Angela Pagano, ad esempio) e di alcuni spettacoli teatrali, accoglie uno spaccato di palcoscenico. Praticabile per entrambi i lati  mostra, sul davanti, la scena di “Napoli Milionaria” nonché alcuni costumi originali di varie commedie (conservati presso il CTN 75 di Canzanella) mentre sul lato opposto apre un possibile “retropalco”, tra bozzetti, un baule di sartoria, corde, cantinelle, teli e colori introducendo i visitatori “dietro le quinte” del teatro del Maestro. “Entrando infine nell’ultima sala – conclude Bruno Garofalo –  i visitatori troveranno al centro della stanza una piccola isola trafitta centralmente dall’albero maestro di un relitto di nave, circondata dal mare in tempesta. Questa è una parte della scena, mai realizzata, che avrei voluto proporre a Eduardo per l’allestimento de “La tempesta” di Shakespeare di cui, su invito dell’editore Giulio Einaudi, aveva, alla fine della sua parabola di vita e di teatro, ultimato la traduzione”. Info: tel. 0812189577 –www.fondazionedefilippo.it 

 

I miei colori per Eduardo

Di Bruno Garofalo

“Un percorso espositivo voluto da Tommaso De Filippo e dalla Fondazione che rappresenta per me un enorme riconoscimento non tanto delle mie performance artistiche, quanto della devozione con la quale ho affiancato il Maestro di Teatro e ancor più di vita.

Eduardo ha dipinto con la Sua sapienza un grande affresco per decorare la volta del suo cielo, e a questo, sempre con lo sguardo rivolto verso l’alto, ho guardato per imparare, assorbire, immagazzinare l’impossibile…

Ora, sia pure in minima parte, sono felice di restituire tutto quello che ho vissuto in un tempo senza tempo e che amerei definire un sogno, nella speranza di riuscire a condividere ogni emozione con chi ha amato e ama la Sua Arte immortale”.

Bruno Garofalo

Nel 1967 Bruno Garofalo entra a far parte della Compagnia “Il Teatro di Eduardo”.

Dopo essere stato aiuto scenografo di Mino Maccari e Renato Guttuso, opera il restauro della scena originale di “Natale in casa Cupiello” e firma la sua prima scenografia per “Non ti pago”.

Con Eduardo firmerà e realizzerà scene e costumi per 14 allestimenti.

Tra i titoli più noti si ricordano “Napoli Milionaria” in prosa e in versione lirica al Festival di Spoleto, “Le voci di dentro”, “Le bugie con le gambe lunghe”, “Cani e gatti”, “Ogni anno punto e da capo” al Piccolo Teatro di Milano, “Il monumento” al Teatro della Pergola di Firenze e “Sabato, domenica e Lunedi” per The Old Vic Theatre di Londra.

Per la Compagnia di Luca De Filippo firma le scene de “La donna è mobile”, “Ditegli sempre di si” e “Non ti pago”, instaurando una collaborazione affettiva con la famiglia, oltre che professionale. 

 

Quando ci si sceglie.

Una nota di Tommaso De Filippo

“Come nell’amore e come nelle grandi amicizie, due persone per stare bene insieme si devono scegliere. La complicità diventa l’ingrediente fondamentale per la loro convivenza e apre la strada ad un rapporto vero e duraturo. Questo principio trova il suo spazio anche nelle relazioni professionali.

Bruno e Eduardo si conoscono in momenti diversi delle loro carriere: l’uno alle sue prime armi poco più che ventenne, l’altro quasi settantenne, autore e attore già riconosciuto e al picco della sua carriera. Sono due persone differenti, ognuno con il proprio temperamento forte ed orgoglioso. Sulla carta non si sarebbero scelti tranne che per quel dettaglio fondamentale che li accomuna; la vocazione di dedicare la loro vita al teatro.

Eduardo mette alla prova Bruno affidandogli il restauro di due presepi utilizzati per la sua commedia natalizia. Da li a poco, gli vengono affidate le scene di Non ti Pago e a seguire di innumerevoli altre commedie.

Il lavoro li unisce. Con il passare del tempo trovano nel rispetto ed il rigore verso il teatro quelle qualità che li avrebbe legati per sempre.

La stessa complicità Bruno la ritrova con Luca, che agli inizi degli anni ottanta gli affida le scene per La Donna è Mobile, lo spettacolo che ha dato vita alla sua compagnia. Negli anni seguiranno altri successi tra cui Non ti Pago e Uomo e Galantuomo.

Oggi Bruno rappresenta un riferimento per il mondo dello spettacolo, attento e sensibile maestro per le nuove generazioni, le sue scene costruiscono un ponte tra teatro tradizionale e contemporaneo”. 

 

Eduardo e il suo teatro, raccontato da chi ne ha condiviso fatica e passioni

Una nota di Francesco Somma

Pianificando le attività della Fondazione, un giorno Tommaso mi disse che gli sarebbe piaciuta un’iniziativa che riconoscesse la dedizione di Bruno nei confronti di Eduardo e il lavoro con lui svolto nel corso degli anni; l’idea fu da me subito condivisa.

A Bruno mi lega un’antica amicizia coltivata nel corso del tempo, con familiarità e con il rispetto che è dovuto ad un artista/maestro.

A lui mi rivolsi quando, scomparso Luca, fu deciso di ripristinare il camerino di Eduardo. Un’opera di meticolosa ricerca per ricostruire ciò che era stato devastato nel corso dei lavori del San Ferdinando, prendendo spunto da uno “schizzo” che un giorno Luca mi fece mentre eravamo a pranzo. Disegno che è stato riprodotto ed è tuttora attaccato al muro nel camerino che fu di suo padre.

Era però indispensabile che in questa “riproposizione” venisse coinvolto Bruno, che quel luogo ben conosceva e  che più volte aveva ricostruito e presentato in varie mostre dedicate a Eduardo.

Si procedeva sulla base dei suoi ricordi: lui indicava ed io eseguivo. Lentamente riemergeva quello che era stato il luogo sacro di Eduardo. Prendeva vita mettendo insieme suppellettili originali e oggetti che rievocavano quelli andati perduti.

Un giorno portai i lumi che dovevano essere collocati sulla consolle del trucco: due piccoli candelabri in vetro anni’50 che sono ancora lì, del tutto simili a quelli che ancora oggi è possibile vedere in una famosa foto che lo ritrae davanti allo specchio tondo mentre si trucca.

Quando Bruno li vide esclamò sorpreso “Come hai fatto, sei un diavolo!”.

Non si trattava di diavoleria, solo di passione per una cosa che stavamo facendo assieme, la stessa che ci metteva lui, accompagnata dallo zelo di chi è abituato alla precisione e da un pizzico di nostalgia per qualcosa che non ci sarà più, ma che ormai è storia. 

 

Fondazione Eduardo De Filippo

“I miei colori per Eduardo”

Bruno Garofalo per il Teatro dei De Filippo

testimonianze, disegni e realizzazioni

Dal 15 gennaio all’8 marzo 2024

Palazzo Scarpetta, Via Vittoria Colonna 4, Napoli

Progetto a cura di Francesca Garofalo

Direzione Tecnica Matteo Garofalo

Realizzazione Video Claudio Garofalo

Ricerche Archivistiche Maria Procino

Realizzazione Scenografica Imparato e figli

Costumi C.T.N.75 Canzanella

Stampe fondali Artefatto srl

Sistemi multimediali ISI Congress

Dal 15 gennaio all’8 marzo 2024

Orario mostra: dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle ore 14

(chiusa il sabato e la domenica)

Aperture straordinarie per gruppi su prenotazione.

info: [email protected] tel. 081 2189577

 

Redazione

I nostri interlocutori sono i giovani, la nostra mission è valorizzarne la motivazione e la competenza per creare e dare vita ad un nuovo modo di “pensare” il giornalismo.[email protected]