12 Dicembre 2024
Territorio

Napoli, migliaia di giovani in piazza per dire no alla violenza: “basta ragazzi uccisi”

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I Ragazzi in coro: “Dobbiamo combattere perché Santo deve essere l’ultimo. Noi a diciotto anni non dobbiamo andare al cimitero a ricordare un nostro amico, ma dobbiamo uscire in libertà, senza dover avere paura che qualcuno di noi venga ucciso”. L’appello di Padre Alex Zanotelli: “Chiediamo non tanto nuovi ‘Decreti Caivano’ che non servono a nulla, ma chiediamo di avere scuole aperte sino alla sera non solo per studiare, ma anche per tutta una serie di attività per tirare questi ragazzini fuori dalle strade altrimenti li perdiamo”.

di Gennaro Savio

Migliaia di giovani napoletani sono scesi in piazza per gridare basta alla violenza che dilaga in città e che nelle ultime settimane ha visto tre ragazzi uccisi da coetanei in appena 17 giorni. L’ultimo in ordine di tempo ad essere sparato da un diciassettenne è stato il diciannovenne Santo Romano. Ad aprire il corteo, partito da piazza Garibaldi e conclusosi in piazza del Plebiscito davanti alla Prefettura, c’erano proprio i familiari delle giovani vittime di cotanta, inaudita violenza. Le migliaia di studenti che hanno preso parte all’importante manifestazione chiedono con forza che si disarmi Napoli e si metta fine alla mattanza di giovani vite. “Dobbiamo combattere – ha dichiarato una delle ragazze presenti alla manifestazione –  perché Santo deve essere l’ultimo, non ce ne devono essere mai più. Non è possibile che noi a diciotto anni al posto di andare a scuola dobbiamo stare qua ad una manifestazione per ricordare un nostro amico. Non è possibile. Noi non dobbiamo andare al cimitero a ricordare un nostro amico. Noi dobbiamo uscire con i nostri amici, in libertà, senza dover avere paura che qualcuno di noi venga ucciso”. Padre Alex Zanotelli senza mezzi termini ha affermato che Napoli non ha bisogni di “Decreti Caivano” ma di scuole e servizi per togliere i ragazzi dalla strada. “Abbiamo deciso di scendere in piazza – ha affermato Padre Zanotelli – e di chiedere non tanto nuovi ‘Decreti Caivano’ che non servono a nulla. Chiediamo di avere scuole aperte sino alla sera non solo per studiare ma anche per tutta una serie di attività. Dobbiamo tirare questi ragazzini fuori dalle strade altrimenti li perdiamo. Ci vogliono asili nido a non finire. Soprattutto nelle periferie. Faccio un appello a chi ha il potere economico-finanziario-politico perché investa nelle periferie, soprattutto in campo educativo per permettere a questi ragazzi di crescere bene e sani verso una società un po’ più umana di questa”. Mariano Di Palma dell’Associazione “Libera” dal canto suo chiede risposte concrete alla Istituzioni per far fronte ai gravi episodi di violenza.


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