Attualità

Biden, la Harris e la deriva socialista degli Usa

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Anna Tortora

“Altro che vittoria di centro!! Biden ha vinto perché a differenza della Clinton ha unito il suo partito e  con Bernie Sanders e il socialismo americano ha riconquistato il voto operaio, delle donne e dei giovani”.
Claudio Martelli

Infatti alcuni cittadini statunitensi, in un’intervista al TG2, erano preoccupati proprio per una deriva socialista  degli States con la vittoria di Biden.
Lo Stato liberale, invece, non è un’entità che tutto comprende e tutto comanda, a differenza dello statalismo e del socialismo. Gli statalisti reputano che la povertà sia generata dal mercato. Non è così. La maggior parte della povertà deriva dai mille ostacoli che lo Stato e i gruppi di pressione mettono sulla via dei cittadini.
E ci dispiace per i Dem se Trump ha risolto la povertà con un’economia lasciata libera di crescere e di produrre.
Ma andiamo al cuore delle votazioni di cui si sta tanto parlando.

“Chiariamo, ché vedo in giro (soprattutto sulle reti di cosiddette “news” e tra i commentatori dei cosiddetti “giornaloni”) gente che discetta di istituzioni americane con la stessa disinvoltura ingiustificata con cui io potrei discettare di curling. Se Trump fa ricorso e non concede la vittoria, fino all’eventuale pronunciamento della Corte Suprema, il suo comportamento non si può definire eversivo. Infatti, le suddette anime belle non si sognarono di definire eversivo Al Gore, che fece esattamente questo contro George W Bush. Anzi, Gore tentennò anche dopo l’intervento della Corte, finché i dem più lucidi non lo convinsero a concedere. Ecco, se Trump dopo un verdetto sfavorevole della Corte perseverasse a non concedere la vittoria a Biden, lì potrete definirlo eversivo. Ma lì, non prima, checché ne dica la Cnn…”
Giovanni Sallusti

Anche qui in Italia arrivano auguri a Biden perché ha vinto contro il mostro Trump e molti Italiani, pur di aggregarsi al pensiero unico dominante, non sanno neppure cosa ha fatto Trump in questi quattro anni. Loro seguono i media che dipingono l’avversario sempre come il peggiore di questo mondo, pure se questi non ha partecipato a guerre e non ha bombardato il Nord Africa.
Un altro dettaglio strano è l’esagerata celebrazione di Kamala
“Ci avete fatto caso? È lei ad aver vinto le elezioni per le truppe politicamente corrette, molto più di lui. Vedrete, a breve metteranno nel mirino un nuovo nemico. Quell’anziano maschio, bianco, cattolico, moderato, amico di Israele, che persevera a non farsi da parte, maledetto sessista che non è altro…”
Giovanni Sallusti

“Il problema è che le posizioni di Kamala Harris sono preoccupanti. In un articolo intitolato Kamala Harris, the cancel culture pop, il Washington Examiner afferma che la sua ‘carriera politica e giudiziaria è stata costruita sulla punizione di coloro che trova deplorevoli’ aggiungendo ‘non è una semplice demagoga. È una demagoga che userà il potere del governo federale per punire l’altra parte. E l’altra parte, neanche a dirlo, sono i conservatori a cui spettano anni difficili in particolare sui temi etici e il diritto alla vita. Kamala Harris ha dichiarato pubblicamente che ‘il governo federale dovrebbe trattare i sostenitori pro-life come i sgregazionisti’, una frase inquietante”.
Francesco Giubilei

E ancora
“In Italia si è subito diffuso il mito di Kamala Harris paladina dei democratici e del mondo afroamericano, la realtà è ben altra, basti pensare che la sua candidatura alle primarie democratiche si è conclusa con un nulla di fatto e un crollo di popolarità nei sondaggi in particolare nel secondo dibattito tra i candidati (nel primo aveva attaccato duramente Biden con una velata accusa di razzismo, per capire il grado di spregiudicatezza). Nella composizione della futura amministrazione Biden, preoccupa molto di più il ruolo che assumerà la Harris rispetto a quello ricoperto dal Presidente, il rischio è che possa influenzare la presidenza con una linea più radicale”.
Altro fatto interessante è il famigerato vaccino contro il Covid proprio a quattro giorni dall’election day. Coincidenza?
Diceva un tale “A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si indovina”.
Al popolo, ormai distrutto e impaurito, privo di ogni pensiero logico, chiuso e felice in lockdown, interessa solo chi lo salverà dal Virus.

 

Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.