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‘A Livella, Ignazio Colagrossi omaggia la poesia di Totò in scultura commemorativa

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Cerimonia posticipata al 4 luglio, per la collocazione della scultura dell’artista Ignazio Colagrossi, all’interno della cappella privata del grande Antonio De Curtis, in arte Totò.

L’opera in rilievo sintetizza in immagini il contenuto della celebre poesia dedicata ai valori dell’eternitá dal principe della risata.

In versi che ironizzano sulla morte, Totò racchiude il vero senso della vita in poche parole scritte nel 1964:“Nuje simme serie… appartenimmo a morte”, davanti ad essa siamo tutti uguali, non esistono distinzioni di nessun genere tanto meno di razza o di classe sociale.

Colagrossi raccoglie questa eredità e la fissa in immagini esplicative.

In presenza della nipote di Totò,  Elena Anticoli De Curtis e dello scultore Colagrossi, il parroco Don Gennaro Chianese, benedice la cappella di Totò e l’opera scultorea in essa collocata a memoria.

Elena Anticoli così racconta la cerimonia fortemente voluta in onore del nonno: “La scultura creata nel 2017 da Colagrossi, avremmo dovuto collocarla in cappella il giorno 15 aprile, per la ricorrenza della morte di mio nonno. Purtroppo il Covid ha impedito che venisse svolta la cerimonia ed oggi abbiamo aperto al pubblico le porte della tomba di Totò per ricordare lui e celebrare la sua profondità umana con l’opera commemorativa donata alla nostra famiglia. È stato un momento di riflessione e raccoglimento non solo per me, ma per i napoletani giunti qui con noi”.

Nella cappella monumentale della famiglia di Totò, colpisce la presenza di tanti cimeli dedicati all’artista: dipinti, fotografie, dediche, perfino una laurea honoris causa conferita in memoria per le discipline delle arti dello spettacolo.

Da oggi la scultura de ‘A Livella, accompagna all’interno della cappella il pensiero intimo di Totò che campeggia anche all’esterno della sua tomba, per ricordare a tutti che bisogna vivere amando ed accettando, senza distinzione alcuna, proprio come il Principe ha fatto nel corso della sua esistenza terrena.

 

Foto Arturo Favella

 

Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.