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Le due libertà di Isaiah Berlin e il Governo Conte

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Anna Tortora

“L’essenza della libertà è sempre consistita nella capacità di scegliere come si vuole scegliere e perché così si vuole, senza costrizioni o intimidazioni, senza che un sistema immenso ci inghiotta;
e nel diritto di resistere, di essere impopolare, di schierarti per le tue convinzioni per il solo fatto che sono tue.

La vera libertà è questa, e senza di essa non c’è mai libertà, di nessun genere, e nemmeno l’illusione di averla”.

Sir Hisaiah Berlin
Sir Hisaiah Berlin è stato un filosofo, politologo, teorico del liberalismo inteso come limitazione dell’ingerenza statale nella vita sociale, economica e culturale dei singoli.

In linea con Karl Popper, Berlin ha messo in evidenza la pericolosità del marxismo, dei totalitarismi, sottolineandone le pericolose conseguenze sul piano individuale.

Ma l’uomo è un animale politico e la politica è una necessità, a cercare di sostituire la quale si è fatto anche peggio: i 5stelle al Governo.
Con il lockdown abbiamo sperimentato la privazione della libertà, in nome di una promessa ancora irrealizzata.
Se i governi possono conoscerci meglio di noi, possono prometterci la salvezza eterna si apre la giustificazione per intervenire nelle nostre vite. Ci dominano garantendoci il nostro bene.
Il periodo che va da febbraio ad oggi vede la fase culminante del declino di quella libertà che tanto vogliamo, ma che ci facciamo togliere dal governo come se ciò fosse normale.
Isaiah Berlin lo aveva previsto nel 1958, con il suo saggio “Due concetti di libertà”.
Lui sosteneva ci fossero due tipi di libertà: la libertà negativa e la libertà positiva.
La libertà negativa è ‘libertà da’, libertà che nessuno deve toglierti finché non stai violando i diritti di qualcun altro.
La libertà positiva, invece, è ‘libertà di’. Significa essere padroni di sé stessi, agire secondo coscienza e scegliere di seguire con responsabilità i propri interessi.
Berlin sosteneva, ovviamente, che i regimi totalitari della Germania nazista e della Russia stalinista abusassero della idea di libertà, provocando poi la dittatura.
Quindi, nessun giacobinismo, nessuna utopia può mai definire in astratto la dialettica interna della storia che fa scoppiare ogni schema prestabilito, con il rischio di svendere le proprie idee e le proprie libertà in nome di un proficuo bene, o peggio ancora del popolare politically correct.
“Manipolare gli uomini, spingerli verso obiettivi  che voi riformatori sociali vedete, ma forse no, è negare la loro essenza umana, trattarli come oggetti senza volontà propria”.
Sir Isaiah Berlin
Per dirla alla Kant, l’uomo che si lascia guidare dalla ragione, un progetto politico autenticamente razionale, la spinta stessa della natura, la certezza di un progredire dell’umanità verso il meglio, il continuo richiamo alla libertà: ecco gli elementi di fascino che dovrebbero mantenere la loro validità per il cittadino italiano odierno.
La libertà confusa con il baratto della salute è quella libertà negativa di cui parlava Isaiah Berlin. Privandoci di essa, siamo diventati rincretiniti e impauriti sia dal Governo che dal virus.
Forse per questo ogni iniziativa di Giuseppe Conte è diventata spettacolo, egli fa dirette e cerca di rivolgersi a gente impaurita, ricattata dai suoi decreti: vuole avere un riconoscimento per quella che è diventata una nuova forma di individualismo.
“È un’ ipotesi ragionevole credere che tra le principali cause di errore, malcontento e paura figurino, quali che ne possano essere le radici psicologiche e sociali, la cieca adesione a idee consunte, la diffidenza patologica per qualsiasi forma di autocritica, gli spasmodici sforzi per evitare di analizzare razionalmente, a qualsiasi livello, ciò per mezzo di cui e con cui viviamo”.
Sir Hisaiah Berlin.

 

 

 

 

Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.