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Recensione – Il Cafè Chantant di Lara Sansone luogo delle meraviglie teatrali

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Fedele a se stesso pur rinnovandosi di anno in anno, il Cafè Chantant di Lara Sansone è la garanzia della programmazione del Teatro Sannazaro di Napoli. Se non ci fosse bisognerebbe proporlo! Un po’ bohemien nella sua ottica di occasionalità della performance che non stanca mai costruendosi di volta in volta con cammei vecchi e nuovi collocati in un mosaico di meraviglia, stupore, satira pungente ma ilare, effetti speciali, ma soprattutto maestria, lo spettacolo pensato e interpretato da Lara Sansone conserva la magia circense strizzando l’occhio alla seduttività del Mouline Rouge, senza dimenticare la magnificenza delle performance da Brodway.

Conservando lo spirito dello spettacolo tout court, il Cafè Chantant Made in Naples è un tripudio di piume, colori, coriandoli, ma anche di tanta fantasiosa passione e manierismo messa in scena da Lucio Pierri, Massimo Peluso, Mario Aterrano, Tony Guido, Mario Andrisani, Antonio Marino, con il balletto e l’orchestra del Cafè Chantant.
La sua padrona di casa Lara Sansone ha saputo conquistare, fidelizzare, ammaliare con questa proposta che ormai identifica la sua casa-teatro rendendola salotto in cui le atmosfere degli anni ‘20 fanno un bagno nell’oro del varietà anni ‘70, contaminato da canzoni cult che non dimenticano il coinvolgimento della musica anni ‘80-‘90, modulata con cabaret intelligente, divertimento ed evasione.

La dinamica circolare dell’intero spettacolo coinvolge direttamente lo spettatore in un metateatro fatto di piacevolezza, incontro con l’arte e i suoi professionisti. Ciò che ne scaturisce è un senso di distensione misto a voglia di leggerezza e familiarità con lo spazio teatrale. Il Cafè Chantant è un pendolo tra perfezione e sensazionalismo. Lara Sansone sa essere prima donna indimenticabile come le soubrette d’altri tempi con movenze naturali ed un savoir fairemai eccessivo, volto a creare col suo pubblico un legame che meritatamente si traduce in applausi ed ammirazione.

 

Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.