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Giustizia e ddl Zan. Intervista con l’on. Federico Conte, Leu

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Anna Tortora

Per la mia rubrica IL Personaggio sono lieta di ospitare l’on. Federico Conte, Articolo Uno – Leu.
Con lui affronterò temi di grande interesse attuale.

 

Riforma della giustizia. Approvata norma che mette fine alla gogna mediatica.

“Con il via libera al decreto legislativo del Governo, votato la settimana scorsa in Commissione Giustizia, abbiamo adeguato la nostra normativa al dettato europeo sul tema complesso e delicato della presunzione di innocenza. C’è stato un lavoro molto attento, equilibrato, di ascolto delle varie posizioni e poi di sintesi. Confermiamo e rafforziamo un principio garantista, che rappresenta un cardine di civiltà, e che va protetto in tutte le articolazioni del nostro ordinamento. Il principio è che le persone indagate o imputate sono innocenti fino a prova contraria, secondo il percorso giudiziario stabilito dalla legge. Può sembrare ovvio indicarlo ma non è così, perché questo principio rischia di essere violato sistematicamente. Siamo chiamati tutti a maggiore attenzione. La diffusione di informazioni sui procedimenti penali è consentita – secondo lo schema di decreto approvato -, oltre a quando è strettamente necessaria per la prosecuzione delle indagini, solo quando ricorrono “altri rilevanti ragioni di interesse pubblico”. E in ogni caso, quando queste vengono rese note, va fatto sempre presentando indagati e imputati come innocenti e non come colpevoli.”

 

C’è ancora da lavorare sul tema Giustizia? E dove l’Italia ha sbagliato?

“C’è molto da lavorare, soprattutto sulla celerità dei procedimenti. La parola giustizia ha senso se essa arriva in tempi ragionevoli e dignitosi per tutti. Abbiamo fatto uno sforzo in questo senso con il processo penale, approvando nelle settimane scorse, un disegno di legge delega che contiene importanti norme per velocizzare i processi senza perdere di vista le garanzie. Stiamo affrontando lo stesso impegno anche con il processo civile. Fare presto ma fare bene è l’obiettivo.”

 

Autorizzazione a procedere: privilegio corporativo o utile strumento per garantire il corretto funzionamento della giustizia?

“È un istituto già ampiamente rimaneggiato. Esiste ormai solo per la sindacabilità sulle opinioni espresse nel corso del proprio mandato e c’è una prassi consolidata e ampia che va verso l’autorizzazione per tutto quanto viene detto in contesti e situazioni palesemente estranee al mandato parlamentare. Esiste, poi, un’autorizzazione solo per l’arresto, su cui ritengo sia giusto chiamare la camera di appartenenza a valutare l’eventuale fumus persecutionis. L’autorizzazione a procedere mi sembra ormai così minimale da non poter essere considerato un privilegio corporativo ma una tutela democratica.”

 

Un suo commento sulla vittoria della Sinistra nelle principali città italiane.

“Risultati importanti, seppur accompagnati purtroppo da una crisi della partecipazione, che ci deve preoccupare. Le vittorie sono significative perché è stato riconosciuto ai candidati del centrosinistra una maggiore capacità di governo, maggiore affidabilità e serietà. La classe dirigente locale è importante per il Paese intero e queste vittorie ci dovrebbero ricordare che è da lì che si deve partire per ricucire il rapporto fiduciario tra istituzioni e cittadini.”

 

Ddl Zan affossato in Senato. Tutto da rifare?

“Brutta pagina per il nostro Parlamento. Le urla e la grida di giubilo in Senato per l’affossamento di una legge sui diritti delle persone è uno spettacolo triste e degradante. Nel merito, io ho sostenuto la legge alla Camera, in commissione Giustizia. L’abbiamo votata qui a Montecitorio con convinzione. Purtroppo il passaggio in Senato, per numeri più complessi, aveva qualche difficoltà. Lo sapevamo. Peccato dover ricominciare ma lo faremo. Il Paese ha bisogno di una norma di civiltà e di tutela contro ogni forma di discriminazione a sfondo omotransfobico.”

 

Ringrazio l’on. Federico Conte per la piacevole conversazione, con l’augurio di averlo nuovamente mio ospite.

 

Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.