Regione Campania

Posa della prima pietra per l’impianto di compostaggio di Eboli

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Questa mattina, in via IV Giornate di Eboli, zona PIP, si è tenuta la cerimonia di posa della prima pietra per l’intervento di “Implementazione sistema di confinamento delle emissioni odorigene dell’impianto di compostaggio nel Comune di Eboli”. Grazie a tale intervento, interamente finanziato dalla Regione Campania con fondi a valere sulle risorse del FSC 2014-2020, per un importo di 2.942.000 euro, potrà finalmente trovare soluzione l’annoso problema derivante dalla diffusione dei miasmi prodotti dall’impianto di compostaggio sito nel Comune di Eboli, che negli anni ha interessato anche i Comuni limitrofi. All’appuntamento hanno partecipato i presidenti di EdA Salerno e Ecoambiente Salerno S.p.A. Giovanni Coscia e Vincenzo PetrosinoPalmerino Belardo, ingegnere del gruppo di progettazione dell’Ati aggiudicataria dell’appalto (Miras, Coparm 3 I progetti) e Lucia Pagnozzi, responsabile generale della struttura di missione della Regione per lo smaltimento dei rifiuti.

E’ una giornata storica – ha sottolineato Coscia – Grazie all’impegno della Regione Campania che ci supporta con grande attenzione, sarà possibile superare una serie di problematiche che negli anni hanno caratterizzato questo impianto e risolvere in via definitiva la questione delle emissioni odorigene. Il nostro impegno non si esaurisce naturalmente qui. A fine ottobre consegneremo ad Ecoambiente l’impianto per il recupero e la selezione del multimateriale sito nel comune di Casal Velino“.

L’obiettivo – ha detto Petrosino – è quello di stimolare e incentivare l’economia circolare. Il nostro impegno è stato questo fin dall’inizio e continueremo a lavorare in questa direzione, forti dei risultati finora raggiunti“.

Si parte grazie all’impegno dell’EdA Salerno e del suo braccio operativo, la società EcoAmbiente Salerno S.p.A con due interventi che, oltre che risolvere il problema dei miasmi nella Piana del Sele, serviranno e a rendere più efficiente, moderno e funzionale l’impianto. Il progetto prevede il confinamento tra maturazione primaria e secondaria, mediante la creazione di una corsia chiusa per l’aspirazione e il trattamento dell’aria; il potenziamento di scrubber (apparecchiatura che consente di abbattere la concentrazione delle sostanze odorigene) e biofiltro per depurare le emissioni gassose e migliorare l’efficientamento; trattamenti enzimatici lamellari sui portoni di apertura e adeguamento della zona di scarico dei mezzi.

L’impianto di compostaggio di Eboli sarà poi interessato, nei prossimi mesi, anche da un nuovo filone di lavori il cui iter è seguito direttamente dalla EcoAmbiente Salerno: si partirà con l’approvazione del progetto di un intervento strutturale che prevede la sistemazione delle biocelle otturate da percolato che si era accumulato negli anni; la riparazione dei solai delle biocelle e il loro rinforzo attraverso fibre di carbonio; la sostituzione completa della pavimentazione con nuovi pannelli più resistenti sia dal punto di vista strutturale che per l’aggressione di sostanze corrosive.

L’impianto di compostaggio di Eboli fu realizzato con fondi pubblici del Commissariato di Governo per l’emergenza rifiuti in Campania e con fondi regionali a valere sul POR Campania 2000/2006.

L’attività di gestione, che dalla data di avvio (8 aprile 2015) era esercitata con provvedimenti autorizzativi intestati al Comune di Eboli, è ora in capo ad Ecoambiente Salerno che punta a raggiungere la capacità di trattamento autorizzata che è di 15.000 tonnellate annue di frazione organica e di 5.000 tonnellate di sfalci di potatura, il cosiddetto “strutturante”.

L’impianto consta di due capannoni prefabbricati all’interno dei quali è collocato il sistema di compostaggio, costituito da sei reattori chiusi (biocelle) ad insufflazione forzata con durata del ciclo attivo di 14 giorni; da un’aia di maturazione in stalli interni ad insufflazione forzata ed una seconda maturazione su platea all’aperto al di sotto di una tettoia, arrivando a complessivi 90 giorni solari di trattamento. È presente anche una seconda tettoia per ospitare il trituratore per il verde, lo stoccaggio del compost di qualità e lo stoccaggio provvisorio del materiale strutturante.

Dal ciclo di produzione si ottiene compost di qualità (con pezzatura inferiore a 8 mm), da impiegare in agricoltura.

 

Redazione

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