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Transizione digitale e valori umani: avviato all’Università del Salento il progetto PRIN 2022 PNRR con un KICK OFF MEETING

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(Adnkronos) –
Accademici e imprenditori si sono confrontati sui rischi e le opportunità dell’Intelligenza Artificiale, ponendo l’accento sull’importanza di un approccio etico e umanocentrato
 Lecce, 1 febbraio 2024. Quali sono le implicazioni che l’intelligenza artificiale (IA) avrà sull’umanità? Quali rischi e quali opportunità derivano da questo inevitabile cambio di paradigma che impatterà sul genere umano e sulla società? Sono questi alcuni dei temi affrontati lo scorso 30 gennaio durante il Kick Off Meeting del progetto PRIN 2022 PNRR Digital Transition and Human Values, svoltosi presso il Rettorato dell’Università del Salento e promosso da quattro unità di ricerca, rappresentate dalle professoresse Fiorella Battaglia (Università del Salento), Stefania Achella (Università degli Studi di Chieti-Pescara “Gabriele D’Annunzio”), Anna Donise (Università degli Studi di Napoli “Federico II”) e Maria Filomena Anzalone (Università degli Studi della Basilicata). Dopo i saluti del Magnifico Rettore Fabio Pollice – che, nel descrivere l’Università come una “comunità accademica" fondata su una “comunione di saperi transdisciplinari”, si è soffermato sull’importanza del valore umano rispetto alla tecnica, della cooperazione e della necessità di dedicare del tempo agli altri così da costruire la giusta progettualità – ha dato avvio alla tavola rotonda la professoressa Fiorella Battaglia.
 “DigitHuman è un progetto focalizzato sulla transizione digitale. I dibattiti intorno all’intelligenza artificiale (AI) tendono a focalizzarsi sui suoi pericoli potenziali: Bias e discriminazioni di origine algoritmica, distruzione dei posti di lavoro e – addirittura – l’estinzione dell’umanità. Tuttavia mentre alcuni osservatori si preoccupano di questi scenari distopici, altri si focalizzano sui potenziali benefici, come quelli legati alla possibilità della I.A. di accelerare il ritmo della scoperta scientifica, specialmente in aree come quelle che riguardano la salute e la medicina, la scienza del cambiamento climatico e la tecnologia verde, passando per gli innumerevoli vantaggi nel campo della pubblica amministrazione e nella redistribuzione delle risorse”, ha dichiarato la principal investigator del progetto PRIN che avrà la durata di due anni. Alla tavola rotonda del 30 gennaio non sono intervenuti solo docenti, ma anche gli imprenditori Paride De Masi (Puglia Green Hydrogen Valley) e Sauro Pellerucci (Pagine Sì! S.p.A.): “Oggi più che mai necessitiamo di umanizzare le imprese, partendo più dalle competenze umane che da quelle professionali. L’intelligenza artificiale non è altro che un plagio dell’intelligenza umana, una macchina che impara e ripete: usare e non abusare di essa è la più grande possibilità di cui dispone l’umanità. È il ‘pieno utilizzo’ della macchina che ne garantisce infatti l’efficienza, come sperimentato dall’economia circolare. Usare l’intelligenza artificiale come mezzo va bene solo nella misura in cui si abbia ben chiaro il fine, perché il fine motiva il mezzo ma non lo giustifica”, ha affermato Pellerucci, Ceo e Founder di Pagine Sì! S.p.A. Human Digital Company. Ed è proprio sui concetti filosofici di antropocentrismo e umanesimo digitale che si concentrerà il PRIN, i cui sforzi saranno quelli di ripensare la transizione digitale da una prospettiva etica, focalizzandosi in particolare su concetti come empatia, vulnerabilità, autonomia e agency. 
CONTATTI: https://www.unisalento.it/
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Redazione

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