Attualità

Relativismo pratico e Covid-19

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Anna Tortora

La maggior parte degli Italiani, oggi, è miope, vittima di un bombardamento mediatico senza precedenti. Non riesce a scindere il possibile dall’impossibile, stravolgendo ogni categoria tra cui la verità.
“La causa della difficoltà della ricerca della verità – afferma Aristotele – non sta nelle cose ma in noi. Infatti, come gli occhi delle nottole si comportano nei confronti della luce del giorno, così anche l’intelligenza, che è nella nostra anima, si comporta nei confronti delle cose, che per natura loro sono più evidenti di tutte”.
L’ uomo, ripeto, è affetto da una strana miopia che non lo rende libero. Spesso gli assunti ideologici ingabbiano l’uomo precludendogli la strada verso la verità, i pregiudizi concettuali lo irretiscono e non gli permettono di ragionare.
“Cari amici, cerchiamo di non farci imbrogliare a colpi di improprietà linguistica.
Negazionista è colui che nega la Shoah; negazionista è chi nega i 200 milioni di innocenti assassinati dai regimi comunisti; negazionista è chi nega l’antisemitismo dei fascisti; negazionista è chi nega la responsabilità di Togliatti nell’eliminazione di comunisti, anarchici, socialisti italiani, spagnoli, tedeschi, polacchi, negli anni Trenta e Quaranta; negazionista è chi nega i crimini dei partigiani rossi.
Invece, non ha alcun senso definire negazionista chiunque si ponga degli interrogativi sulla gestione della pandemia e sulla sua vera dimensione”.
Giancarlo Lehner

Ogni termine possibile viene strumentalizzato. La banalità prevale sotto ogni punto di vista ed è così che si sta andando avanti da nove mesi.
Negare che ci siano altri problemi oltre al Covid, anche questo è negazionismo.
“Misure improvvide e disastrose ma chiaramente decise da tempo studiate, con il tam tam di un’informazione disgustosamente servile, che propina ogni giorno terrorismo e menzogne. Una gara tragicomica tra un governo di pagliacci ed un pagliaccio di governatore (De Luca ndr) che rappresentano degnamente il loro elettorato senza cervello né spina dorsale”.
Claudio Fauci, professore di latino e greco

A chiarirci, ulteriormente, le idee sulla tragicità di questo momento è Girolamo Sirchia, medico e ministro della Sanità con il Governo Berlusconi dal 2001 al 2005
“A me piacerebbe che tutti quei soloni, che per 10 anni, predicavano che si spendeva troppo per la sanità e ci dicevamo che la spesa sanitaria era in buona parte responsabile delle difficoltà economiche, oggi si scusassero per le conseguenze disastrose che i loro teoremi hanno provocato. Anche quelli che invocavano una governace più stretta e benedicevano la globalizzazione economica, dovrebbero ammettere di aver sbagliato perchè grazie a loro abbiamo fatto della Cina il maggior paese manifatturiero, e ci siamo trovati alla loro merce persino per le mascherine. Invece sono ancora qui tutti a predicare e a dirci cosa dobbiamo fare in sanità con le solite tesi sul budget, sul POA, sulle incombenze ai medici,  sui vincoli al loro operato. Dobbiamo sottrarre la sanità a questa gente e riportarla ai suoi valori originari che vogliono il bene dei pazienti, non dei bilanci”.
C’è l’alto rischio di essere vittime, oltre al Covid, di un realativismo pratico che incorre in una tramigrazione strana dove la presunzione di approcciarsi ad una teoria esclusiva tralascia ogni forma di libertà.

 

Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.