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Covid-10. Proroga dello stato di emergenza: ecco i nuovi criteri

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Governo al lavoro per definire il nuovo decreto Covid, che dovrà stabilire la proroga dello stato di emergenza, i criteri per decidere i “colori” delle regioni e le norme per l’utilizzo del green pass.La cabina di regia e il Consiglio dei ministri per dare il via libera al provvedimento, secondo quanto si apprende da fonti di governo, dovrebbero tenersi oggi, con uno slittamento di un giorno rispetto alla data inizialmente prevista.

Secondo le informazioni che filtrano Il trasporto pubblico locale non sarà tra i temi oggetto del decreto: fonti governative fanno trapelare che una decisione sull’eventuale uso del Green pass per autobus e metropolitane sarà presa in un secondo momento. La decisione potrebbe arrivare insieme a quella sulla scuola per la quale,come viene confermato, la valutazione sarà fatta più avanti,alla luce dei dati su contagi e vaccinazioni.

Puntare sul tracciamento e sulla vaccinazione, cercando di coprire il prima possibile gli over 65 ancora ‘scettici’, e non sui “parametri” ospedalieri. E’ questa l’idea dell’infettivologo Massimo Galli, professore ordinario di Malattie infettive all’Università Statale di Milano e primario all’Ospedale Sacco, che in un’intervista all’Agi invita le persone a vaccinarsi, anche perché “la variante delta e’ maggiormente trasmissibile” ed è dunque ipotizzabile un incremento nei ricoveri ospedalieri. Anche se, su questo ultimo punto, il professore è chiaro: “al momento i ricoveri sono bassi, per questo bisogna intervenire prima e parlare di ‘zona gialla’ è sbagliato, perché non si affronta subito il problema alla radice”. Infatti, sono sempre più i giovani che ritardano i tamponi. “Stiamo assistendo in alcune occasioni a persone che arrivano alla diagnosi in ritardo”, dice Galli. Questo, perché spesso, fortunatamente, i ragazzi hanno forme asintomatiche o paucisintomatiche e quindi è più difficile intercettarli. La notizia, buona per la salute dei ragazzi, lo è meno dal punto di vista epidemiologico, perché l’infezione “gira”.

 

Redazione

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