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Giada Filippetti aderisce all’Associazione Coscioni. “Mio contributo simbolico a una causa importante”

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“Voglio dare il mio contributo simbolico ad una causa che spero venga affrontata in maniera competente, rispettosa e soprattutto approfondita”. Così Giada Filippetti, di Italia Viva, in occasione della mobilitazione nazionale “Parlamento Fatti Vivo!” ha formalizzato l’adesione all’Associazione Luca Coscioni, fondata nel 2002 da Luca Coscioni, leader Radicale e docente universitario, malato di sclerosi laterale amiotrofica, con l’obiettivo di non far spegnere le speranze di malati, medici, ricercatori e cittadini che si oppongono a leggi proibizioniste che colpiscono, tra le altre cose, la scienza.

“Sono da sempre sensibile al tema dell’eutanasia – ha spiegato Giada Filippetti -, avendo convissuto per anni con la malattia degenerativa di mio padre, per cui ho vissuto sulla mia pelle l’importanza della dignità umana che spesso viene spazzata via dalla malattia. Credo che per tutti i malati che decidono di porre fine alla loro agonia, abbiamo il dovere morale di fare qualcosa. Che sia anche piccola. La mia iscrizione – ha concluso la giovane esponente di Italia Viva – è un contributo simbolico ad una causa che spero venga affrontata in maniera competente, rispettosa e soprattutto approfondita”.

In foto Marco Cappato, tesoriere nazionale ASS. LUCA COSCIONI; ROSA CRISCUOLO, MEMBRO CONSIGLIO GENERALE

“Giada Filippetti rappresenta una risorsa per la Campania e sono contenta che abbia aderito all’Associazione Luca Coscioni – ha commentato Rosa Criscuolo, Presidente Coscioni Caserta e membro del consiglio generale nazionale -.Tutta la sua area politica si è dimostrata sensibile alle battaglie radicali sui diritti civili e le libertà fondamentali”.

L’Associazione Luca Coscioni, così come è chiaramente riportato nel suo statuto (https://www.associazionelucacoscioni.it) non è una associazione che si occupa di assistenza, bensì promuove l’iniziativa di disabili e malati, rendendoli protagonisti della vita politica.

Luca Coscioni e l’ex co-presidente Piergiorgio Welby hanno guidato mobilitazioni nonviolente che hanno gettato le basi per le disobbedienze civili di Marco Cappato e Mina Welby, assicurando il coinvolgimento dell’Italia sulle disposizioni anticipate di trattamento, e portando la Corte Costituzionale a pronunciarsi sull’articolo 580 del codice penale relativo al suicidio assistito, fissando inoltre per il Parlamento la data del 24 settembre 2019 per intervenire.

“Non privare mai un uomo dell’Amore e della Speranza. Quest’uomo cammina, ma in realtà è morto”, è una delle tante frasi che ricorda l’intensa attività dell’uomo che è stato capace di sedurre il premio Nobel Josè Saramago il quale non ha esitato a riconoscerlo come “forza nuova” e a schierarsi al suo fianco coinvolgendo, nel 2001, scienziati e altri Nobel per appoggiare la sua candidatura alle elezioni politiche italiane.

 

Redazione

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