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Dalla quarantena al ring, Clemente Russo a l’antivirus: “Sulla riapertura, sarei stato più drastico: lockdown totale, oppure aprire tutto”

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Continua la carrellata di ospiti nel salotto mediatico del giornalista Claudio Dominech.

Il programma in onda su web tv e sui canali social del conduttore, offre in ogni appuntamento una occasione di riflessione sulla fase post lockdown.
Dominech accompagna il pubblico in un viaggio emozionale tra confessioni e punti di vista, avvicinando i volti noti della società, agli spettatori.
Nell’ultimo appuntamento del format il pugile Clemente Russo si è raccontato quale uomo ed atleta.
Il noto campione di pugilato parla dei suoi continui allenamenti in vista della prossima olimpiade.
Il suo sogno? Conquistare l’oro!
Nel format L’ Antivirus,
Tatanka, com’è noto al grande pubblico per il personaggio interpretato nel film che lo ha visto protagonista, è apparso sereno e fiducioso a proposito di una ripresa generale delle strutture sportive dopo il lockdown che ha messo in ginocchio tutto.
Da diretto interessato, in qualità di gestore di un centro sportivo, Clemente dice la sua sugli effetti della quarantena da poco trascorsa: “Questo periodo è stato molto duro per tutti quanti, soprattutto per noi atleti agonisti. È sempre difficile allenarsi a casa con quel poco che avevamo per farlo. Da qualche giorno, il fatto di usare la palestra a scopo privato, mi sta rimettendo in forma. Sto per cominciare l’allenamento proprio adesso, ma colgo l’occasione per comunicare che dal 3 giugno noi apriremo anche al pubblico – ha continuato il campione – stiamo sfruttando questi giorni per sanificare bene la struttura e mettere in campo tutte le disposizioni che osservare per legge”.
Nella lunga intervista rilasciata a Dominech, il campione analizza l’attuale situazione in cui versa l’Italia a causa del Covid19: “Sono un po’ estremista, nel senso che per me, o si chiude tutto come è avvenuto all’inizio in Cina, oppure bisogna riaprire il tutto nel buon senso del cittadino. Penso che questi due mesi siano serviti ad educarci in questo senso. Se vado al supermercato mi viene spontaneo rispettare la distanza o, se incontro un amico, so che non devo salutarlo. Credo che il buon senso la faccia da padrona, in questo momento”.
Il veterano del pugilato, portatore sano di speranza, racconta i progetti sul suo imminente futuro: “Sono qui alle tre del pomeriggio con un caldo torrido intento ad allenarmi, per cui lo stimolo e la speranza c’è ancora, soprattutto in vista delle qualificazioni alle Olimpiadi. Oggi ho meno tempo a disposizione perché mentre prima lavoravo anche in Tv parallelamente al pugilato, con tre figli mi riesce difficile. Però ho sempre portato in giro i colori italiani e soprattutto del sud che mi ha dato tanto, per il quale continuerò a battermi per onorarlo”.

 

Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.