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Scuole Paritarie, Valentina Ercolino (Confapi): “Disparità di trattamento tra scuole statali e scuole paritarie”

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La natura umana ci porta ad adattarci sempre e comunque mettendoci alla prova nelle situazioni più disparate. Il cambiamento non è mai facile ed occorre essere allenati. Da quando è iniziata la pandemia, siamo stati cittadini esemplari, abbiamo ascoltato e con grande difficoltà messo in atto tutti gli appelli del Governo nazionale e regionale, abbiamo seguito i DPCM e le Ordinanze, che continuano a cambiare e modificarsi rispetto alle situazioni liquide e flessibili che si modificano di giorno in giorno.

Il Presidente, dott.ssa Valentina Ercolino, della Confapi sezione delle Scuole Paritarie della Campania, ha avuto modo di confrontarsi con i propri iscritti, imprenditori campani che da anni  svolgono una professione estremamente complessa e delicata: quella di curare, educare, condividere, formare, accudire, sostenere ed accresce l’istruzione di ogni bambino o ragazzo che frequenta le loro scuole.

“Dopo anni di battaglia per essere riconosciuti come scuola pubblica, con pari diritto e dignità con le scuole statali, grazie alla Legge 62/2000 voluta da Giovanni Belinguer, ci ritroviamo oggi nuovamente a combattere non solo col Covid, ma contro un altro virus, che evidenzia in modo subdolo differenze apparentemente invisibili, ma che configurano una grave disparità di trattamento da parte del Governo tra scuole statali e scuole paritarie, entrambi pubbliche. Il virus dell’inerzia, rispetto al quale il Governo potrebbe trovare l’antidoto, liberando i genitori e dando la possibilità di erogare un bonus alle famiglie basato su di un costo medio spendibile nella scuola che desiderano, nel rispetto della propria scelta educativa.

Il nostro territorio ha evidenziato gravi limiti come quello della dispersione scolastica, quello dei più poveri che ci pagano le spese, quello dei disabili e di tutti i bambini ed i ragazzi che solo con lo studio possono contrastare l’analfabetismo funzionale e culturale, e che confidano nell’istruzione come unico mezzo di cambiamento e di promozione sociale.

Oggi è la giornata mondiale dei diritti dell’infanzia, occorre ricordarlo. Il nostro mandato non può venir meno: tuteliamo tutti quei bambini e ragazzi che non hanno voce. Noi non ci stancheremo mai di sottolineare che la scuola è in presenza e che la didattica a distanza non è scuola, ma solo un accomodamento per gestire il malcontento delle famiglie. Non eravamo preparati né pronti, e pochi mesi di istruzione con le nuove modalità tecnologiche non possono cambiare anni di storia educativa.

Rivolgo un appello al Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, affinché consenta  ai bambini e ai ragazzi  della nostra regione di riappropriarsi del diritto ai propri spazi per evitare che si verifichi un disastro ancor più grande di quello causato dalla pandemia: quello dell’ignoranza che si erge sovrana e della criminalità minorile che troverà terreno fertile.”

 

Redazione

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