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Una nuova pista su Angela Celentano, la bambina scomparsa il 10 Agosto del 1996 sul monte Faito. Intervista con Luigi Ferrandino, avvocato della famiglia Celentano

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Anna Tortora

Per la mia rubrica IL Personaggio sono lieta di ospitare Luigi Ferrandino, avvocato della famiglia Celentano, che ci parlerà dei nuovi risvolti riguardo alla ricerca di Angela.

Avvocato, come mai questa nuova pista?
“Con la famiglia Celentano avevamo dato l’incarico ad una responsabile dei rapporti social  e così è stata diffusa la foto di Angela da bambina un po’ in tutto il mondo. La signora che gestisce questa pagina social è in contatto con gruppi ed associazioni nel mondo che si occupano di persone scomparse. Inoltre è riuscita anche a far pubblicare sul circuito ATM bancomat, in tutto il mondo, la fotografia di Angela, per cui chiunque andava a fare operazioni bancomat vedeva la foto di questa bambina con i suoi dati e quelli relativi alla sua scomparsa (giorno, anno e luogo).
In uno dei Paesi dell’America latina – che non posso rivelare qual è per motivi di segretezza dell’indagine – una persona contatta una delle associazioni e dice che c”è una ragazza di cui non ci sono notizie della sua nascita, che è comparsa nella famiglia in cui è cresciuta intorno ai tre, quattro anni, e che ha delle caratteristiche somatiche simili ad Angela. Ci fornisce anche nome e cognome della stessa, così abbiamo indagato e abbiamo scoperto una serie di cose. E siamo riusciti, attraverso investigatori e amicizie, ad avere delle foto di questa ragazza. Confrontata con le figlie di Catello e di Maria Celentano, Rosanna e Naomi, abbiamo notato una forte somiglianza, tanto che una delle due vedendo la foto ha esclamato ‘Mamma, ma questa sono io’. Siamo riusciti ad avere anche delle foto della schiena della ragazza del Sud America ed ha una voglia (angioma) uguale a quella che aveva Angela proprio sulla schiena. Solo che Angela l’aveva verso destra, mentre questa ragazza ce l’ha al centro della spina dorsale. Una specialista in dermatologia ci ha spiegato che crescendo, (una bimba di tre anni all’epoca, oggi è una donna di ventinove) la voglia sia translata verso il centro della schiena.
Abbiamo saputo, inoltre, che la famiglia di questa ragazza intorno al ’95/ ’96 era venuta in Italia ed era stata in Campania, quindi abbiamo pensato che potesse essere una pista da analizzare. Abbiamo fatto una riunione con il team di specialisti che io coordino e abbiamo studiato una strategia per poter acquisire del materiale biologico. Ovviamente abbiamo chiesto a persone a lei vicine di recuperarci il materiale. Con il materiale, il generale Garofano, ex comandante del Ris di Parma, ci dirà se questa ragazza ha il DNA che corrisponde a quello della famiglia Celentano.”

Cosa pensa di questa indagine?
“Data la mia esperienza sui casi di persone scomparse, in quanto mi sono occupato di persone scomparse proprio in Sud America, ho creato una serie di criteri di valutazione per capire se la pista che viene segnalata è interessante o non lo è affatto. Questa è una pista che presenta molte caratteristiche di interesse investigativo, motivo per il quale io, i signori Celentano ed il team investigativo, abbiamo deciso di indagare ed approfondire. Arrivano tante segnalazioni, ma se ci rendiamo conto di elementi discordanti e non corrispondenti  li scartiamo.”

Con l’augurio che le indagini arrivino al fine sperato, ringrazio l’avvocato Ferrandino per il prezioso contributo.

 

Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.