12 Dicembre 2024
Cronaca

Sgominata dalla Polizia di Stato un’organizzazione criminale di matrice nigeriana dedita alle frodi informatiche

Condividi

Contrasto alla criminalità finanziaria: sgominata dalla Polizia di Stato un’organizzazione criminale di matrice nigeriana dedita alle frodi informatiche mediante la tecnica B.E.C. Denunciate 12 persone per accesso abusivo a sistema informatico e frode informatica

 

A seguito di una complessa attività investigativa, coordinata dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, gli investigatori della Polizia Postale stanno eseguendo perquisizioni domiciliari, personali e informatiche in diverse città italiane nei confronti di un gruppo criminale composto da 12 cittadini nigeriani.

I criminali erano dediti alla realizzazione di frodi B.E.C. di ultima generazione (Busines e-mail compromise). Questa modalità truffaldina prevede l’accesso abusivo alle e-mail utilizzate dalle aziende durante le transazioni commerciali consentendo ai frodatori di spiare tutta la corrispondenza che intercorre tra le società spiate.

Nei loro confronti la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, ha emesso altrettanti provvedimenti di perquisizione personale, domiciliare ed informatica che sono state eseguite da personale della Polizia Postale nelle città di Torino, Genova, Monza, Ferrara, Voghera (PV) ed in provincia di Alessandria.

L’indagine trae origine dalla frode informatica denunciata nello scorso mese di settembre, da un’azienda del terziario di Treviso, per il mancato pagamento di alcune fatture emesse nei confronti di una società indonesiana. Le somme frodate, per un importo di circa 155.000 euro, invece che finire sul conto corrente della parte offesa, venivano dirottate verso conti correnti aperti appositamente dall’associazione criminale.

L’inganno, scoperto dagli specialisti della Polizia Postale di Treviso, è consistito nell’accedere con sofisticate strategie informatiche ad un indirizzo di posta elettronica aziendale e, dopo un’accurata opera di riprogrammazione delle impostazioni ad opera dei cyber criminali, questi si sono sostituiti all’azienda denunciante e, al momento del pagamento delle fatture hanno invitato la partner commerciale indonesiana ad effettuare i pagamenti su conti correnti bancari appositamente creati per impossessarsi del “bottino”.

Le complesse attività investigative hanno permesso di ricostruire, in maniera certosina, l’organigramma dell‘organizzazione criminale che ruota intorno ad un gruppo di matrice nigeriana gravitante in diverse parti del paese.

Sono state ricostruite le transazioni commerciali e la rete capillare di money-laundering realizzata per far perdere le tracce delle somme illecitamente sottratte. La tempestività dell’intervento ha anche consentito di bloccare e recuperare somme per circa 50.000 euro.

Nel corso dell’operazione sono state sequestrate numerose carte di credito e telefoni cellulari utilizzati per il raggiro e le evidenze emerse hanno fornito ampi riscontri alle ipotesi investigative ampliando i quadri probatori a carico degli indagati.


ILMONITO è orgoglioso di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. Per questo chiediamo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, fondamentale per il nostro lavoro. Sostienici con una donazione. Grazie !
 
ILMONITO crede nella trasparenza e nell'onestà. Pertanto, correggerà prontamente gli errori. La pienezza e la freschezza delle informazioni rappresentano due valori inevitabili nel mondo del giornalismo online; garantiamo l'opportunità di apportare correzioni ed eliminare foto quando necessario. Scrivete a [email protected] - Questo articolo è stato verificato dall'autore attraverso fatti circostanziati, testate giornalistiche e lanci di Agenzie di Stampa.

Redazione

I nostri interlocutori sono i giovani, la nostra mission è valorizzarne la motivazione e la competenza per creare e dare vita ad un nuovo modo di “pensare” il giornalismo. [email protected]