8 Febbraio 2025
Territorio

San Giorgio a Cremano. Al via il restyling della Cappella di S. Michele Arcangelo risalente al 1600

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Riqualificazione del Parco urbano di via Manzoni.

Zinno: “Restituiamo alla citta’ un altro simbolo della nostra memoria e del nostro patrimonio storico-artistico”

San Giorgio a Cremano, 29 gennaio 2025 – Al via i lavori di recupero e restauro della settecentesca cappella di San Michele Arcangelo all’interno dell’ex Fondo Morgese, che rientrano nel progetto di rigenerazione del Parco Urbano di via Manzoni, finanziato con i fondi del PNRR.

Si tratta di una cappella che era abbandonata da oltre 30 anni e, sebbene non si conosca la data precisa dell’edificazione, secondo quanto riportato dalla Direzione Generale archeologica, delle Belle Arti e del Paesaggio del Ministero della Cultura, si hanno prove della sua esistenza a partire dal 1678; La cappella fu realizzata lungo un alveo – la cupa – che infatti prese il nome del titolare della cappella: “Cupa S. Michele”. E’ entrata in possesso dell’ente dal 2002, per donazione degli eredi della famiglia Buonocore.

Gli interventi nella cappella, dopo l’ok della Soprintendenza, prevedono il consolidamento delle parti strutturali e il restyling del pavimento, di cui si conservano le mattonelle in cotto naturale che verranno rimesse in opera. Saranno anche recuperate completamente le antiche superfici e i decori, sia nella piccola navata centrale che nella sagrestia. Dai lavori in corso, sono visibili anche le nicchie dove erano posti l’altare maggiore e quello minore. Verrà inoltre rifatta la facciata, riprendendo l’aspetto originario con il timpano triangolare centrale e il campanile.

Con questo intervento di restyling, il Sindaco Giorgio Zinno intende restituire alla comunità questo piccolo gioiello architettonico, inserendolo armoniosamente nel contesto del nuovo Parco Urbano che sarà riqualificato per offrire ai cittadini un luogo di incontro, svago e cultura.

“Questa struttura, vincolata dal punto di vista monumentale, è parte della nostra identità – ha detto Zinno – e va ad arricchire ulteriormente il patrimonio artistico di quell’epoca, di cui sono espressione anche le decine di ville vesuviane che sorgono sul nostro territorio. Recuperiamo dopo decenni, un altro simbolo della memoria cittadina che racconta secoli di devozione, arte e cultura. La sua valorizzazione è un atto di rispetto verso il nostro passato e un dono per le generazioni future”.

 

 


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