Ricchezza, moda, intrighi: il volto luccicante delle soap opera
Le soap non mostrano solo il quotidiano. A volte puntano in alto e offrono mondi patinati. Collette di moda, jet privati, ville con vista sull’oceano: tutto scintilla. Lo spettatore guarda, sogna, evade. È un lusso senza prezzo d’ingresso. Perché funziona? Il denaro è un grande motore narrativo. Quando i protagonisti sono ricchi, ogni scelta costa cara: matrimoni, eredità, azioni di borsa. Bastano pochi minuti d’episodio per servire drammi che nella vita vera richiederebbero anni e parecchi avvocati.
Il caso Beautiful
The Bold and the Beautiful debutta sulla CBS nel 1987. In Italia diventa Beautiful nel 1990, su Canale 5. Il cuore della storia è la Forrester Creations, casa di moda guidata da una dinastia di stilisti. Glamia Los Angeles, sfilate, sfide per il controllo dell’azienda: tutto ruota intorno ai soldi e all’immagine. A quasi quarant’anni dall’esordio ha superato quota 9000 puntate. Resiste grazie a un mix preciso: passioni estreme, conflitti tra genitori e figli, ritorni di fiamma. I personaggi entrano ed escono, ma il potere dei Forrester resta il baricentro. Chi guarda sa già che ogni abbraccio nasconde una manovra di palazzo.
Produzione da catena di montaggio
La fabbrica delle soap gira a pieno regime. Tre, quattro episodi girati a settimana, set fissi, poche location esterne. Nel caso di Beautiful c’è uno studio a Los Angeles dedicato: luci sempre pronte, guardaroba sterminato, passerelle che possono trasformarsi in uffici o salotti con un cambio di pannelli.
Il trucco è far sembrare tutto costoso spendendo poco. Tessuti lucidi, specchi, bouquet freschi sul tavolo. Il resto è dialogo: lunghi confronti faccia a faccia, primi piani che tagliano su gioielli e abiti firmati. La moda resta un fondale; l’emozione, il vero prodotto.
Strategie di mercato globale
Beautiful è la soap più esportata al mondo, tradotta in oltre cento Paesi. La ricetta è semplice: lusso universale, scenari riconoscibili, trame che non dipendono dalla politica locale. Per i distributori è oro: episodi infiniti, pubblico fidelizzato, costi di diritti abbordabili rispetto alle serie di prestigio.
L’Italia è un laboratorio di successo. La puntata quotidiana su Canale 5 va in onda all’ora di pranzo, fascia perfetta per chi rientra a casa o fa pausa dal lavoro. Lo share è stabile da decenni. Le repliche su La5 e lo streaming su Mediaset Infinity ampliano la platea e allungano la vita commerciale di ogni episodio. Il segreto sta nell’everso e nel rassicurante. Le soap sui ricchi mostrano tradimenti, colpi di scena, matrimoni lampo. Ma al centro resta la famiglia, un nucleo che si ricompone sempre. È una favola moderna: si cade, ci si rialza, la villa resta lì.
C’è anche la promessa di continuità. Nessuna serie prestigiosa garantisce trent’anni di compagnia. Chi segue Beautiful sa che domani ritroverà Brooke, Ridge o Steffy, magari con un volto nuovo ma lo stesso cognome. La routine diventa conforto, soprattutto in periodi incerti.
Oltre le critiche
Gli esperti di TV snobbano spesso le soap glamour: “Dialoghi ripetitivi, recitazione teatrale, trame assurde”. Eppure, il pubblico resta. Per molti, vedere i ricchi alle prese con i propri pasticci è catartico. Il denaro non salva dal dolore, dal tradimento, dalla gelosia. È un messaggio semplice, ma efficace. In più, c’è la fabbrica dei sogni. La moda di Beautiful ha influenzato veri stilisti, lanciato linee di profumi, ispirato servizi fotografici. Le soap diventano vetrine pubblicitarie mascherate da drama. Funziona perché non si dichiara esplicitamente: l’abito mostrato sul set entra nell’immaginario prima che nella boutique.
Le soap opera non vivono solo di vicini di casa e drammi di quartiere. Esiste un filone dorato, fatto di famiglie potenti e marchi di lusso, che regala al pubblico un altro tipo di evasione. Beautiful è l’esempio più longevo e redditizio: una saga che combina passione e fatturato, catfight e sfilate, pettegolezzo e business.
Finché la gente sognerà di entrare in un attico vista oceano e intrufolarsi ai party della moda, ci sarà spazio per queste storie. Gli episodi potranno spostarsi sullo streaming, accorciarsi o allungarsi, ma il richiamo del potere e dello scintillio resterà. E ogni giorno, puntuale, la sigla di Beautiful ricorderà che anche il lusso ha un prezzo: la soap opera da pagare con il proprio tempo, venti minuti alla volta.
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