Attualità

Navalny, ecco il libro di memorie: sono uscite di nascosto dal carcere

Condividi

(Adnkronos) –
Le memorie di Aleksei Navalny, ricomposte dopo la sua morte con l'aiuto di Yulia Navalnaya, la vedova che porta avanti la sua battaglia politica contro il regime, saranno pubblicate domani: esce Patriot, in 22 lingue diverse (in Italia da Mondadori), incluso il russo.  Per anni l'oppositore, morto in carcere il 16 febbraio 2024, aveva in animo di scrivere la sua storia. Ha iniziato a farlo durante la convalescenza in Germania, dopo la sua uscita dal coma, in seguito all'avvelenamento con il Novichok nell'agosto del 2020. Ha continuato a scrivere in prigione, sulle pagine di taccuini, diari, e post sui social media, ingegnandosi per far uscire di nascosto queste pagine.  Lo stesso fece in epoca sovietico Eduard Kuznecov che era stato condannato a morte per tradimento nel giugno del 1970, una pena poi commutata in 15 anni di carcere. I diari vennero scritti da Kuznecov con grafia minuscola su carta cerata trafugata dall'officina in cui lavorava nel campo di prigionia in Monrovia, carta usata per avvolgere i trasformatori elettrici che vi si producevano. Nel 1972 una donna rimasta senza nome aveva lasciato un rotolo di carta delle dimensioni di un dito l'attivista Elena Bonner. Che li fa trascrivere in grafia leggibile. E poi li fa arrivare in Occidente. Vengono pubblicati nel 1973 in Italia (dove sono stati ripubblicati di recente da Guerini e Associati) e in Francia. Uno smacco per il Kgb.  
Alcuni fogli scritti da Navalny erano stati confiscati dalle autorità carcerarie, ammette Yulia in una intervista alla Bbc. Ma non tutti. "Aleksei era molto intelligente, intelligente, molto inventivo", sottolinea Yulia in una intervista alla Cbs.  "Mi ero inventato una operazione interamente clandestina per imbrogliare le guardie: comprendeva la sostituzione di taccuini identici. E in seguito, in tribunale, ero in grado di passare materialmente gli articoli a qualcuno", racconta Aleksei. "Era molto difficile. Questa è la ragione per cui abbiamo pagine del primo anno (di carcere, ndr), molto meno del secondo e niente del terzo anno perché era impossibile", precisa Yulia.  "Patriot" – un libro di quasi 500 pagine – inizia con il racconto del collasso sull'aereo che da Tomsk avrebbe dovuto portarlo a Mosca. "Morire non fa davvero male", l'incipit anticipato dal New York Times.  —internazionale/[email protected] (Web Info)


ILMONITO è orgoglioso di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. Per questo chiediamo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, fondamentale per il nostro lavoro. Sostienici con una donazione. Grazie !
 
ILMONITO crede nella trasparenza e nell'onestà. Pertanto, correggerà prontamente gli errori. La pienezza e la freschezza delle informazioni rappresentano due valori inevitabili nel mondo del giornalismo online; garantiamo l'opportunità di apportare correzioni ed eliminare foto quando necessario. Scrivete a [email protected] - Questo articolo è stato verificato dall'autore attraverso fatti circostanziati, testate giornalistiche e lanci di Agenzie di Stampa.

Redazione

I nostri interlocutori sono i giovani, la nostra mission è valorizzarne la motivazione e la competenza per creare e dare vita ad un nuovo modo di “pensare” il giornalismo. [email protected]