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PAOLO BORSELLINO | Presentazione a Napoli del libro di Roberta Gatani, nipote di Paolo Borsellino “Cinquantasette giorni” (Collana Cronisti scalzi, Iod edizioni)

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Un libro che racconta gli ultimi istanti che precedono la strage di via D’Amelio, un ritratto di Paolo Borsellino inedito, raccolto in Cinquantasette giorni , scritto da Paola Gatani, nipote dell’uomo che con Giovanni Falcone avviΓ² la lotta all’illegalitΓ  e alle mafie.

Cosa accadde tra la strage di via d’Amelio e quella di Capaci? L’autrice lo racconterΓ  in anteprima nella presentazione del volume da lei scritto ed edito Iod, al Museo Pan di Napoli, VenerdΓ¬ 12 gennaio, ore 17.30.

Con la prefazione di Salvatore Borsellino, il testo sarΓ  letto nella Sala Di Stefano, nell’edificio di via dei Mille, 60. Per l’occasione interverranno Laura Bercioux, Franco Roberti, Nino Daniele, Salvatore Cuoci, don Franco Esposito, Pasquale Testa, Luciana Esposito, Francesco Dandolo, Gianlivio Fasciano, Elena Scala, impegnati sui territori, nel contrasto alla camorra.

Giorno per giorno, Roberta Gatani, nipote di Paolo e Salvatore Borsellino, ripercorre i momenti salienti intercorsi tra il 23 maggio ed il 19 luglio 1992. Sono istanti preziosi per la giustizia italiana, ma altrettanto pericolosi e fitti per chi ha compiuto una lotta contro il tempo, pur di affermare il senso di giustizia, prima di essere fermato.

Paolo Borsellino apparirΓ  come lo strenuo investigatore che impiegherΓ  tutte le proprie forze per fare luce sulla strage di Capaci e sulla scomparsa degli amici-colleghi, in essa deceduti per volere della criminalitΓ  organizzata. Roberta Gatani lascia palpare tutte le fragilitΓ  umane dello zio, preoccupato soprattutto per i propri familiari e per i ragazzi della scorta.

Il lettore entrerΓ  nella quotidianitΓ  di Paolo e non solo del magistrato; esplorerΓ  indirettamente, i luoghi della Casa di Paolo, nata nel 2015 per volontΓ  di Salvatore Borsellino, diretta da Roberta Gatani, con sede nella vecchia farmacia di famiglia, nel cuore della Kalsa.

CapirΓ  come la memoria e l’impegno di Borsellino sopravvivono in questo luogo, grazie all’impegno di volontari che si battono per i giovani del quartiere.


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Pina Stendardo

GiornalistaΒ freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.