13 Giugno 2025
MadeMagazine

Oltre il fumo: uno sguardo realistico e scientifico sulle nuove abitudini degli italiani

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Il tema del fumo continua ad alimentare dibattiti accesi, ma per il professor Fabio Beatrice, oncologo e fondatore del Centro Antifumo dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino, è giunto il momento di spostare il focus dal giudizio al supporto concreto. In occasione del World No Tobacco Day, Beatrice invita a lasciare da parte crociate ideologiche per concentrarsi sul paziente: chi fuma ha bisogno di essere accompagnato, non colpevolizzato.

Fumatori in aumento dopo la pandemia

I dati parlano chiaro: in Italia ci sono circa 11 milioni di fumatori, pari a oltre il 20% della popolazione. La pandemia ha avuto un impatto significativo su questo dato: isolamento, stress e incertezza hanno portato a un milione di nuovi fumatori. Secondo Beatrice, però, l’attenzione non dovrebbe concentrarsi su campagne di allarme, ma piuttosto su strategie efficaci di riduzione del danno.

La sigaretta elettronica come strumento di transizione

Pur non essendo priva di rischi, la sigaretta elettronica rappresenta una valida alternativa al fumo combusto, e soprattutto uno strumento utile per chi non riesce a smettere. Beatrice la paragona al metadone per gli oppiacei: non elimina la dipendenza, ma riduce drasticamente la tossicità. Studi condotti con l’Istituto Superiore di Sanità dimostrano che chi passa esclusivamente allo svapo presenta livelli normalizzati di monossido di carbonio, pur mantenendo stabile l’assunzione di nicotina.

Dati scientifici a supporto dello svapo

Negli ultimi anni, la ricerca ha rafforzato l’efficacia delle e-cig nel percorso di disassuefazione. Le reviste Cochrane e le pubblicazioni su riviste come JAMA e Addiction hanno evidenziato che le sigarette elettroniche sono più efficaci dei cerotti alla nicotina per chi vuole smettere di fumare. Anche l’esperienza svedese, con l’uso regolamentato dello snus, ha portato a una riduzione netta del tumore al polmone tra gli uomini, grazie a politiche fiscali che incentivano i prodotti meno tossici.

Educazione e strumenti concreti, non paura

Beatrice è critico nei confronti delle campagne shock e delle etichette spaventose sui pacchetti: «Il fumatore è già informato. Serve piuttosto un’educazione al rispetto delle regole e un supporto umano e clinico per chi non riesce a smettere». Per questo motivo, propone progetti concreti come l’introduzione di percorsi antifumo all’interno delle carceri, dove il tasso di consumo è elevato e spesso trascurato.

La combustione è il vero nemico

Uno dei concetti più forti che emergono dalla riflessione del professore riguarda la differenza tra nicotina e combustione. «La nicotina è ciò che crea dipendenza, ma non è cancerogena. I danni arrivano dalla combustione, responsabile di oltre 7.000 sostanze tossiche e 70 cancerogeni certi». Continuare a mettere tutto sullo stesso piano — sigarette, snus, e-cig — significa fare disinformazione.

Un futuro fatto di consapevolezza e innovazione

Oggi il panorama è molto più articolato: esistono strumenti, tecnologie e community dedicate a un uso più consapevole del vaping. E anche sul piano commerciale, il settore si sta evolvendo con responsabilità. Chi desidera mantenere un’esperienza personalizzata e sicura trova nei ricambi per sigaretta elettronica dello Svapo del Marchese un esempio di attenzione alla qualità, alla durata dei dispositivi e al rispetto per il consumatore.

Conclusioni

Serve un approccio pragmatico, non ideologico. L’obiettivo non è creare nuovi divieti, ma offrire alternative accessibili e meno dannose. «Smettiamola di dire che tutto si equivale. La combustione è il nemico», conclude Beatrice. In un mondo in cui il fumo resta una sfida complessa, la vera risposta è fatta di scientificità, umanità e soluzioni reali.

 


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