8 Dicembre 2024
Attualità

Docenti di Diritto ingabbiati in scelte difficili per il loro futuro lavorativo nella scuola

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Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, facendo riferimento ai bandi relativi al TFA Sostegno VIII Ciclo, ritiene irrinunciabile una considerazione piuttosto amara sull’ennesimo affronto consumato ai danni dei docenti di ruolo ed in particolare di quelli appartenenti alla “famigerata” classe di concorso A046 – discipline giuridiche ed economiche. Negli ultimi tre anni tali docenti con decennale esperienza nel settore scuola sono stati adoperati nel sostegno in fase di assegnazione provvisoria, in quanto la domanda prevedeva che se avessero avuto almeno un anno di insegnamento avrebbero potuto candidarsi anche nel sostegno.

Il DM 92/2019 stabiliva le condizioni base per accedere al percorso di specializzazione sul sostegno; successivamente si è aggiunta la disposizione transitoria di cui all’articolo 18-bis, comma 2, del novellato D.lgs. 59/2017, introdotto dall’articolo 44 del DL 36/2022 (convertito in legge n. 79/2022), ove troviamo scritto:

“Fino al termine del periodo transitorio di cui al comma 1, ai percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità accedono, nei limiti della riserva di posti stabilita con decreto del Ministero dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministero dell’istruzione, coloro, ivi compresi i docenti assunti a tempo indeterminato nei ruoli dello Stato, che abbiano prestato almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque su posto di sostegno nelle scuole del sistema nazionale di istruzione, ivi compresi le scuole paritarie e i percorsi di istruzione e formazione professionale delle regioni, e che siano in possesso dell’abilitazione all’insegnamento e del titolo di studio valido per l’insegnamento. I percorsi sono svolti con modalità di erogazione convenzionale, interamente in presenza o, esclusivamente per attività diverse dalle attività di tirocinio e laboratorio, con modalità telematiche in misura comunque non superiore al 20 per cento del totale.”

Per tal motivo sino al 31 dicembre 2024 avrebbero dovuto accedere direttamente ai percorsi di specializzazione su sostegno (quindi senza sostenere le prove d’accesso) gli aspiranti che avessero svolto tre anni di servizio negli ultimi cinque su posto di sostegno nelle scuole del sistema nazionale di istruzione.

Ricordiamo che per prove di accesso al TFA si intende:

  • test preselettivo;
  • una o più prove scritte ovvero pratiche;
  • prova orale.

Successivamente tale disposizione è stata sostituita da quella definitiva, secondo cui tali docenti sono esonerati solo dalla prova preselettiva, con una riserva di posti pari al 35%.

Innanzitutto i costi del conseguimento del titolo sono vergognosi e insostenibili, specialmente per chi si trova a chilometri di distanza dalla propria città di residenza; ancora, sembra quasi che si voglia ulteriormente infierire su una classe di concorso che è stata già oggetto di insensate operazioni tese al risparmio; ma alle tasche dei docenti in questione, purtroppo nessuno pensa. Non riusciamo a capire perché sia stata stravolta la normativa in questione. I docenti di ruolo di Diritto, dopo anni di servizio fuorisede, vengono “obbligati” a svenarsi per conseguire un titolo su cui hanno fatto formazione per anni, acquisendo attraverso l’esperienza pratica diverse competenze. Persone con un’età media superiore ai 50 anni vengono riconvertite a proprie spese, azzerando i titoli acquisiti sul campo, senza che nessuno condanni una simile ingiustizia.

Attualmente, dai nostri monitoraggi, i tempi di attesa per le nuove immissioni in ruolo per la A046 da GAE e da GPS I fascia sono lunghissimi in tutta Italia, così come risultano inesistenti le possibilità sulla mobilità per i docenti di ruolo; ormai l’unica opzione possibile rimane quella di inserirsi nei percorsi specializzati del Sostegno. Che ciascun insegnante, specialmente coloro che sono di ruolo, dovrà pagare a caro prezzo e con ulteriori sacrifici e aggravi per il bilancio familiare. Francamente ci saremmo aspettati dei consulenti e degli esperti del ministero soluzioni più appropriate per le criticità rilevate. Rilanciamo l’insegnamento del Diritto e della legalità in ogni scuola per il bene della collettività in termini di qualità dello studio e anche per consentire nuove immissioni in ruolo nonché una mobilità in linea con le aspettative di tanti insegnanti.

Il CNDDU chiede al ministro dell’Istruzione e del Merito, prof. Giuseppe Valditara, di intervenire al più presto per modificare un quadro complessivo di storture perpetrate ai danni della classe di concorso A046, determinato da scelte esecrabili dei Ministri precedenti.

prof. Romano Pesavento

presidente CNDDU


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