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Festival di Sanremo 2020, Loredana Bertè ai giornalisti: “Non date il premio intitolato a mia sorella a soggetti che andrebbero squalificati”

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“Chiedo ai giornalisti della Sala Stampa dell’Ariston di escludere, a priori, una possibile candidatura al ‘Premio della critica Mia Martini’ di qualsiasi artista che promuova attraverso i suoi testi violenza fisica o verbale verso le donne o misoginia in generale”. E’ la richiesta avanzata da Loredana Bertè in riferimento al premio intitolato dalla sorella Mimì e assegnato ogni anno ad uno dei brani proposti dai cantanti in gara al “Festival di Sanremo”.

“Mia sorella è stata per anni vittima di bullismo ‘verbale’ e non credo che avrebbe mai voluto che il suo nome venisse associato a certi ‘soggetti’ che andrebbero SQUALIFICATI (come avvenuto di recente e giustamente in un’altra trasmissione di successo) per istigazione alla violenza sulle donne e per il pessimo messaggio che arriva ai giovanissimi. Grazie”, spiega la Bertè. La cantante entra dunque a gamba tesa nella polemica scoppiata a seguito della partecipazione al Festival del rapper Junior Cally che in passato ha firmato brani intrisi di frasi che istigano all’odio e alla violenza contro le donne.

Nei giorni scorsi, per rispondere alle critiche, l‘ufficio stampa di Junior Cally aveva pubblicato un lungo comunicato stampa in cui si appella alla libertà di espressione dell’arte. “Due sono le cose: o si accetta l’arte del rap, e probabilmente l’arte in generale, che deve essere libera di esprimersi, e si ride delle polemiche. Oppure si faccia del Festival di Sanremo un’ ipocrita vetrina del buonismo, lontana dalla realtà e succursale del Parlamento italiano”, recita la nota.

 

Redazione

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