Città Metropolitana Napoli

Lotta ai Reati ambientali e ‘Terra dei fuochi’, da oggi istituzioni più forti: firmati due accordi tra Città Metropolitana di Napoli, Procure della Repubblica e Province di Avellino, Benevento e Caserta

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Il Sindaco della Città Metropolitana di Napoli, Gaetano Manfredi, il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Napoli, Luigi Riello, i Presidenti delle Province di Avellino, Benevento e Caserta e i Procuratori della Repubblica presso i Tribunali competenti sui territori delle quattro province hanno firmato questa mattina l’intesa che prevede l’impiego congiunto degli agenti della Polizia Metropolitana di Napoli e delle Polizie Provinciali di Avellino, Benevento e Caserta in azioni di prevenzione, contrasto e repressione degli illeciti perpetrati ai danni dell’ambiente, promuovendo politiche di sicurezza integrata convergenti, con il coordinamento e l’impulso delle Procure.

L’altro accordo, che riguarda solo l’area metropolitana di Napoli, prevede il rafforzamento della cooperazione tra il Corpo di piazza Matteotti e le Procure del territorio, con la condivisione di informazioni e personale.

Da oggi la lotta ai crimini ambientali è più forte. Anche alla luce dell’ingresso in Costituzione della tutela dell’ambiente, le istituzioni si sono dotate di maggiori strumenti di prevenzione e contrasto ai reati ambientali. Nella Sala della Biblioteca della Procura Generale presso la Corte d’Appello di Napoli, questa mattina, infatti, il Sindaco della Città Metropolitana di Napoli, Gaetano Manfredi, e il Procuratore Generale, Luigi Riello, hanno firmato, insieme con i Presidenti delle Province di Avellino, Benevento e Caserta e con l’adesione delle Procure e delle Prefetture delle quattro province interessate, due Protocolli d’intesa inerenti a nuove strategie di indagine in tema di tutela ambientale.

La Polizia Metropolitana di Napoli e le Polizie provinciali di Avellino, Benevento e Caserta, sotto l’egida delle Procure competenti, unite contro i reati ambientali

 

Il primo accordo – sottoscritto, oltre che da Manfredi e Riello, dai Presidenti delle Province di Avellino, Rizieri Buonopane, Benevento, Nino Lombardi, e Caserta, Giorgio Magliocca, dai Procuratori della Repubblica di Avellino, Domenico Airoma, Benevento, Aldo Policastro, di Napoli f.f., Rosa Volpe, Napoli Nord, Maria Antonietta Troncone, Nola f.f., Arturo De Stefano, Santa Maria Capua Vetere f.f., Carmine Renzulli, e di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, con l’adesione dei Prefetti di Napoli, Claudio Palomba, Avellino, Paola Spena, Benevento, Carlo Torlontano, e Caserta, Giuseppe Castaldo – prevede l’esercizio congiunto delle attività e delle funzioni di polizia della Polizia Metropolitana di Napoli e delle Polizie Provinciali delle altre tre province.

Nello specifico, la Polizia Metropolitana di Napoli e i Corpi di Polizia delle Province aderenti si impegnano a coordinarsi tra loro in ogni indagine intrapresa di iniziativa o su delega dell’Autorità Giudiziaria. Il personale di polizia della Città Metropolitana di Napoli e quello delle altre polizie provinciali effettuerà servizio anche fuori dell’ambito territoriale dell’Ente di rispettiva appartenenza, in azioni di prevenzione, contrasto e repressione degli illeciti perpetrati ai danni dell’ambiente, promuovendo politiche di sicurezza integrata convergenti, con l’impulso delle Procure della Repubblica competenti per territorio e il coordinamento della Procura Generale della Corte d’Appello di Napoli.

L’accordo nasce dalla consapevolezza della esiguità delle risorse di polizia giudiziaria specializzate in materia ambientale per cui, per contrastare il crimine, si è necessario implementare le risorse investigative, potenziando i rapporti tra i Corpi e le Procure territorialmente competenti.

Una sinergia tra Polizie attente conoscitrici dei territori di competenza

“Questo accordo – ha affermato il Sindaco Manfredi – risponde alla crescente esigenza di garantire un più efficace controllo del territorio e di rafforzare l’azione di prevenzione e repressione dei reati. Con la sinergia, così creata, tra le Polizie delle amministrazioni locali firmatarie, attente conoscitrici dei mutamenti intervenuti nei macro-scenari di competenza di ciascuna, indissolubilmente interconnessi, si dà maggiore forza alle attività di contrasto agli illeciti ambientali nella loro più ampia accezione giurisprudenziale, in linea con il nuovo dettato costituzionale, nonché alle attività generalizzate di controllo del territorio e di diffusione della cultura della legalità e della cittadinanza attiva”.

“Noi – ha sottolineato il Procuratore Riello – abbiamo sempre ritenuto che la tutela ambientale fosse una priorità in questo territorio, oggi ancor di più perché è assurta al rango costituzionale. Già nel 2015 sottoscrivemmo un primo protocollo d’intesa, poi nel 2019 lo abbiamo distrettualizzato, rendendo possibile un rapporto di sinergia e collaborazione per tutto il territorio distrettuale. Siamo in una regione in cui purtroppo il territorio è stuprato, dal fiume Sarno, il più inquinato d’Europa, a un abusivismo che supera il 64%, percentuale spaventosa. Tutto ciò è accaduto e accade ancora, soprattutto nella provincia di Caserta, in particolare per quel che riguarda i rifiuti. Questa di oggi non è una vetrina di buone intenzioni, ma anche un resoconto dei lusinghieri risultati ottenuti dalla Polizia Metropolitana di Napoli e non solo. Continueremo su questa strada, sicuri che si possa contribuire al miglioramento della qualità della vita. Oggi abbiamo qui anche i Prefetti, e insieme con la Procura e le Polizie mettiamo tutte le forze in campo. Con questi strumenti lavoreremo meglio”.

L’accordo consentirà l’impiego ottimale del personale e delle risorse strumentali assegnate, uniformando comportamenti e metodologie di intervento, oltre che la condivisione delle diverse competenze tecniche, specifiche e del know how del personale in forza al Corpo di Polizia Metropolitana di Napoli, che potrà dar luogo a forme di coordinamento, da parte della stessa, di indagini e operazioni di polizia giudiziaria, soprattutto nelle azioni di prevenzione e contrasto al fenomeno cosiddetto della Terra dei Fuochi.

Lo stato di attuazione del Protocollo sarà verificato attraverso tavoli periodici di monitoraggio allo scopo di definire standard e linee strategiche d’intervento condivise. Previste, inoltre, iniziative inerenti all’educazione alla legalità, alla tutela del territorio e dell’ambiente rivolte agli studenti.

Esperienze precedenti, risultati lusinghieri

Questa intesa nasce sulla scorta dei risultati lusinghieri prodotti dalla collaborazione, già sperimentata, dei diversi Corpi di Polizia metropolitana e provinciale – promossa e condivisa dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Napoli e dalle Procure della Repubblica del suo distretto, con l’adesione dei Prefetti – sui territori delle quattro province.

Basti pensare alla scoperta e al sequestro a San Felice a Cancello, in provincia di Caserta, di un invaso di circa 6.000 mq, costituitosi in una ex cava dismessa – asservita alla proprietà di una nota ditta di autotrasporti – definito dai media come “il lago dei veleni”; al sequestro, a Castel Volturno, di un’importante impresa del ramo recupero “carta, cartaccia e cartone”, affidataria del servizio presso diversi comuni della provincia napoletana e casertana, non incendiatasi solo grazie al tempestivo intervento della Polizia Metropolitana di Napoli; o alla scoperta di un’attività criminale perpetrata ai danni dell’ambiente che inquinava le acque del fiume Volturno nel tratto che attraversa il Comune di Limatola, in provincia di Benevento.

Solo nell’ultimo anno sono oltre 40 le attività di polizia condotte nella provincia di Caserta in forza di attività di collaborazione. Ben oltre la metà di queste hanno portato al sequestro delle aree e delle imprese autrici, a diverso titolo, di condotte illecite riconducibili al fenomeno della Terra dei Fuochi.

Nell’area metropolitana di Napoli è opportuno segnalare il sequestro, a Casalnuovo, nei sotterranei di un’officina meccanica, di diverse centinaia di metri cubi di pneumatici e rifiuti di vario genere, una vera bomba a orologeria in pieno centro cittadino, così come le molteplici attività di contrasto al fenomeno della cosiddetta Terra dei fuochi. A Pozzuoli, sequestrata un’area di oltre 600 mq, di proprietà comunale, all’interno della quale insistevano capannoni prefabbricati fatiscenti e edificati con materiali contenenti amianto, aziende artigiane prive delle necessarie autorizzazioni in materia ambientale, abusi edilizi e rifiuti speciali e pericolosi. Un’altra attività inquinante veniva sequestrata a Giugliano, alle spalle della “lapide di Scipione l’Africano” e sulle sponde del Lago Patria, che insiste su due province, nel bel mezzo del Parco Archeologico di Liternum e della Riserva Naturale Regionale “Foce Volturno e Costa di Licola”.

Diverse e di rilievo anche le attività compiute per conto della DDA di Napoli e quelle indirizzate dalla Procura di Torre Annunziata al ripristino delle condizioni ottimali del fiume Sarno e dell’habitat naturale dei territori limitrofi.

Presìdi della Polizia Metropolitana di Napoli presso le Procure

 

Il secondo Protocollo – sottoscritto dal Sindaco Manfredi, dal Procuratore Riello e dai Procuratori della Repubblica presso i Tribunali di Napoli, Napoli Nord, Nola e Torre Annunziata, con la condivisione di intenti del Prefetto Palomba, prevede il rafforzamento del coordinamento tra il Corpo di Polizia metropolitana di Napoli e le Procure del territorio, che si sostanzia, da un lato, nella trasmissione alla Città Metropolitana, da parte degli ufficio di Procura, di ogni elemento utile alla redazione del piano triennale territoriale o a “qualsivoglia altro intervento diretto a prevenire danni ambientali, operare interventi di risanamento del territorio, garantire la sicurezza, la salute e l’integrità fisica dei cittadini metropolitani”; dall’altro, una quota del personale assegnato alla Polizia Metropolitana sarà destinata alla Procura Generale e alle altre Procure del territorio per attività di indagine.

Il Protocollo prevede, altresì, che l’intero Corpo, fermi restando gli altri compiti istituzionali, sia prevalentemente impiegato in attività di polizia giudiziaria con particolare attenzione alla materia ambientale, alle attività relative al SIA (Servizio Indagini Ambientali) ed al contrasto al fenomeno della Terra dei Fuochi, oltreché alle attività condotte per conto della DDA.

Il Dirigente Comandante, Lucia Rea, coordinerà direttamente le attività concordate e periodicamente riferirà dell’attività svolta al Procuratore Generale.

Alla cerimonia di firma dei Protocolli ha partecipato anche il Consigliere Delegato in materia di Protezione civile, Terra dei fuochi e Beni confiscati alla criminalità della Città Metropolitana di Napoli, Salvatore Flocco.

 

Redazione

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